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Calcolosi urinaria

La calcolosi urinaria è una patologia molto diffusa tra la popolazione italiana tanto che circa il 13% della popolazione tra i 20 ed i 70 anni corre il rischio di formare, almeno una volta nella vita, un calcolo urinario con un rapporto di 2 a 1 tra uomini e donne.

I calcoli possono essere formati da varie sostanze (ossalato di calcio, fosfato di calcio, acido urico, cistina, ecc), talvolta in forma pura, talvolta in forma mista (un mix tra differenti sostanze). La precipitazione di una o più sostanze nelle urine, che dà luogo al calcolo stesso, può dipendere da vari fattori (ambientali, genetici, dietetici) o essere favorita da disidratazione, infezioni, variazioni del pH urinario o malattie quali l’iperparatiroidismo, la sarcoidosi, l’acidosi tubulare renale, la gotta, alcune malformazioni delle vie urinarie e tutte quelle condizioni che determinano una stasi urinaria.

La calcolosi urinaria può avere molteplici manifestazioni in funzione della sede, della dimensioni dei calcoli, e eventuali complicanze. Talvolta può essere asintomatica, ma buona parte delle volte il paziente percepisce dolore al fianco (che può andare dal minimo fastidio ad una vera e propria colica renale). Talvolta può esservi associata dell’ematuria (sangue nelle urine) e febbre (segno da non sottovalutare).

L’iter diagnostico della calcolosi urinaria comprende diversi esami: esami delle urine, esami del sangue con valutazione degli indici infiammatori (markers di infezione e sepsi) e della creatinina (marker della funzionalità renale), ecografia e TC addome, scintigrafia renale, analisi del calcolo, ecc.

Il trattamento dei calcoli dipende da molti fattori: sede, condizioni cliniche, dimensioni, sintomi.

Piccoli calcoli renali, asintomatici, possono essere monitorati nel tempo, e possono essere trattati con della terapia di prevenzione. I calcoli renali di dimensioni maggiori, invece, devono essere trattati attivamente. Tale trattamento può avvenire mediante utilizzo di Litotrissia extracorporea con onde d’urto (ESWL), oppure mediante interventi chirurgici endoscopici mininvasivi come la Retrograde Intra Renal Surgey (RIRS) o la Nefrolitotomia Percutanea con Frammentazione (PCNL).

La Litotrissia extracorporea con onde d’urto (ESWL) è una tecnica che ha lo scopo di disgregare i calcoli urinari in piccoli frammenti tramite l’applicazione di onde acustiche ad alta energia generate esternamente da un apparecchio chiamato litotritore. I calcoli vengono mirati mediante un puntamento ecografico e/o radiologico e “bombardati” dall’esterno senza necessità di anestesia. I frammenti ricavati verranno espulsi spontaneamente dal paziente mediante la minzione.

La RIRS è una procedura mini-invasiva utilizzata per rimuovere calcoli renali all’interno del rene. Durante l’intervento, viene inserito un ureteroscopio attraverso l’uretra per raggiungere il sito del calcolo stesso. Attraverso l’uso di strumenti specifici (laser e microscopici cestelli da presa), i calcoli vengono frammentati e successivamente rimossi. La RIRS è considerata una tecnica sicura ed efficace per il trattamento dei calcoli renali, con tempi di recupero più brevi rispetto ad altre procedure tradizionali.

La nefrolitotomia percutanea (PCNL) e le sue varianti (ECIRS e SBES) sono procedure chirurgiche utilizzate per rimuovere i calcoli renali attraverso un’incisione nella cute del paziente, sul fianco del rene interessato dalla calcolosi. Durante l’intervento, viene inserito un sottile strumento attraverso l’incisione per raggiungere il rene e rompere i calcoli con l’ausilio di potenti sonde a ultrasuoni o laser. Successivamente, i frammenti dei calcoli vengono rimossi attraverso un tubo inserito nello strumento, ed aspirati tramite un’apposita sonda. Questa procedura è riservata a calcoli di grandi dimensioni (a stampo), generalmente sopra i 2 centimetri di diametro.

La calcolosi ureterale, che è quella che generalmente causa la tanto temuta e dolorosa colica renale, può spesso essere trattata in maniera conservativa, mediante la somministrazione di alcuni farmaci che favoriscono l’espulsione spontanea del calcolo stesso. Qualora non sia possibile ottenere l’espulsione del calcolo, questo verrà rimosso endoscopicamente mediante un intervento chiamato Ureteroscopia (URS), nel quale, tramite un ureterorenoscopio, si percorrono le vie urinarie al contrario fino a giungere al noto calcolo, che verrà polverizzato mediante l’utilizzo di apposite fibre laser. I frammenti derivanti da questa polverizzazione verranno rimossi con appositi strumenti chiamati basket.

 

La calcolosi urinaria è una patologia che tratto quotidianamente, svolgendo il ruolo di Dirigente Medico responsabile del Centro Calcolosi dell’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale San Martino di Genova, diretta dal Professor Carlo Terrone. La mia casistica operatoria nel trattamento di tale patologia conta oltre 1000 interventi tra URS/RIRS e PCNL.

Presso il Centro Calcolosi effettuiamo circa 400 interventi annui di rimozione di calcolo (URS/RIRS e PCNL), e oltre 1700 manovre ambulatoriali ed in regime di day hospital (stent ureterali, nefrostomie, ecc). Disponiamo inoltre di un moderno modello di litotritore ESWL per il trattamento extracorporeo della calcolosi. Con tale casistica e volume di pazienti siamo tra i primissimi centri nazionali per il trattamento della calcolosi urinaria.