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Tumore della vescica

Il tumore della vescica è uno dei tumori più comuni dell’apparato urinario. I principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore della vescica includono il fumo di sigaretta, l’esposizione a sostanze chimiche come alcuni coloranti presenti in certi lavori industriali, l’infezione da Schistosoma haematobium (un parassita endemico in alcune aree geografiche), l’ex esposizione a radiazioni e l’uso di farmaci immunosoppressori dopo trapianti di organi.

Il principale sintomo del tumore della vescica è l’ematuria (sangue nelle urine). Altri sintomi possono includere una minzione frequente e dolorosa, sensazione di bruciore durante la minzione e urgente impellenza di urinare. Tuttavia, in alcuni casi, il tumore può essere asintomatico.

La diagnosi del tumore della vescica viene generalmente effettuata mediante ecografia e cistoscopia. La cistoscopia è un esame che si esegue ambulatorialmente mediante anestesia locale, e consiste nella visione diretta dell’interno della vescica, che si ottiene mediante l’introduzione nella vescica stessa di una piccola telecamera flessibile chiamata cistoscopio. Altri esami diagnostici sono la TC addome-torace, la RM (risonanza magnetica), la citologia urinaria.

Il trattamento del tumore della vescica coinvolge diverse opzioni, determinate dalla fase della neoplasia, dalla sua aggressività e dallo stato di salute generale del paziente. Innanzitutto, la terapia chirurgica prevede sempre la resezione transuretrale (TURV) al fine di ottenere un esame istologico.

La resezione transuretrale di vescica (TURV) è un intervento chirurgico che viene eseguito per rimuovere tumori della vescica. La procedura viene effettuata utilizzando un resettore (una telecamera rigida con un ansa ad energia bipolare che permette la resezione mirata di tessuto), che viene inserito nell’uretra fino alla vescica. La TURV è un intervento mini-invasivo che può essere effettuato in anestesia generale o spinale, a seconda delle preferenze del paziente e dalla dimensione o posizione della lesione. Dopo l’intervento, il paziente può sperimentare alcuni sintomi irritativi come minzione frequente, bruciore e sangue nelle urine, che tendono a risolversi nel giro di pochi giorni o settimane.

Per tumori superficiali, l’intervento di TURV è sufficiente a trattare il tumore, mentre la cistectomia radicale (ovvero la rimozione completa della vescica e la ricostruzione della stessa mediante un’ansa intestinale) viene riservata a tumori più avanzati.

La chemioterapia può essere somministrata prima della chirurgia per ridurre le dimensioni del tumore o dopo per prevenire ricadute. La terapia biologica, che coinvolge farmaci come il bacillus Calmette-Guérin (BCG), può essere utilizzata per stimolare il sistema immunitario e ridurre il rischio di recidive.

La gestione del paziente con neoplasia vescicale richiede spesso una valutazione personalizzata, coinvolgendo un team multidisciplinare (comprendente urologi, oncologi, radioterapisti, radiologi, anatomopatologi, specialisti in medicina nucleare). Il monitoraggio post-trattamento è essenziale per la gestione a lungo termine e la prevenzione delle ricorrenze.

È importante sottolineare che la prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di sviluppare un tumore alla vescica e può essere ottenuta smettendo di fumare, riducendo l’esposizione a sostanze chimiche nocive e cercando di mantenere uno stile di vita sano. Inoltre, è importante sottoporsi a controlli regolari e adottare comportamenti di vita sani per una corretta diagnosi tempestiva e un adeguato trattamento.

Presso l’Ospedale San Martino di Genova, tutti i pazienti con neoplasia vescicale complessa vengono valutati settimanalmente nell’ambito di un Team multidisciplinare comprendente urologi, oncologi, radiologi, radioterapisti, anatomopatologi, specialisti in medicina nucleare. In tale modo, si definisce il miglior iter diagnostico-terapeutico per il paziente ed il suo follow-up.